Elenco dei prodotti per la marca Anmol Babycarriers

Dopo aver letto un manuale della Leche Legue “L’arte materna dell’allattamento” Rashmee  cerca un modo comfortevole per portare il primo figlio Miit.

Anmol babycarriers, la storia di Rashmee.

 

Dopo aver letto un manuale della Leche Legue “L’arte materna dell’allattamento” Rashmee  cerca un modo comfortevole per portare il primo figlio Miit.

Grazie al libro apprende l’usanza di una tribù africana di portare i neonati, che in questo modo vengono allattati frequentemente, consentendo allo stesso tempo alla madre di poter svolgere i compiti quotidiani. Grazie alla risposta immediata ai propri bisogni, i bambini portati piangono di rado.

Convinta dei benefici della pratica del babywearing, Rashmee inizia a cercare un supporto adatto.

Riesce a reperire un marsupio che però si rivela non ergonomico fronte mondo e le provoca dolori alla schiena. Lo abbandona al primo utilizzo ma continua ad approfondire la sua conoscenza del babywearing e dell’importanza del contatto pelle a pelle tra madre e bambino.

Scopre la Kangaroo Mother Care praticata nelle terapie intensive neonatali.

Continua la ricerca di un supporto adatto per portare ma senza successo.

Con l’arrivo del secondo figlio l’esigenza si fa ancora più urgente:  portare il piccolo in fascia significa riuscire a prendersi cura anche del fratello più grande.

Rashmee vuole un supporto che le permetta di tenere il proprio bimbo stretto vicino al proprio petto, che rispetti la sua fisiologia e che sia comodo anche per le spalle e la schiena della mamma.

Ad un gruppo di supporto per l’allattamento, Rashmee incontra una mamma che le fa provare una fascia. 

Con l’aiuto di una amica, dopo alcune prove, riesce a portare con la fascia.

Rashmee ricorda così quel momento:

 

“Inizai a danzare con il mio bimbo in fascia perché finalmente avevo trovato il supporto giusto per me ed il mio bimbo. Non sentivo affatto il peso. La fascia soddisfava perfettamente i nostri bisogni, avevo il mio bimbo stretto a me in modo da capire le sue richieste. Ogni sera facevo una passeggiata di un’ora con il mio bimbo nella fascia. Ed era per entrambi una esperienza meravigliosa.

Tutti gli sforzi fatti per trovare il supporto adatto sono stati pienamente ripagati.

Essendo perfezionista su certi aspetti, come lo sono di solito tutti gli architetti, la fascia era per me un perfetto sistema ergonomico per portare.”

 

Quando Rashmee ha fondato Anmol le fasce tessute portabebè non  erano disponibli in India.  Decide di produrre fasce e supporti ergonomici per rendere il babywearing accessibile anche ad altri genitori.

I supporti Anmol sono prodotti in India con fasce portabebè tessute a mano da artigiani locali, senza lo sfruttamento di lavoro minorile e con materiali certificati, privi di sostanze nocive.

Anmol inoltre collabora con una organizzazione non governativa, Aadhar Skill Developement Trust (ASDT) per assicurare a donne provenienti da ceti meno privilegiati la possibilità di migliorare la qualità della propria vita e acquisire una maggiore indipendenza economica.

La ASDT provvede alla formazione di queste donne in diversi ambiti: sartoria, educazione Montessori, servizi di cura della persona e ristorazione.

Potete trovare maggiori informazioni nel sito www.aadharskilldevelopment.org.

In Anmol attraverso programmi di tutoraggio e diversi workshop, imparano a cucire.

La loro crescita professionale  ed indipendenza economica contribuiscono in maniera sostanziale ad elevare il loro stato sociale in termini di uguaglianza; spesso sono l’unica fonte di reddito della famiglia.

Gli accessori e le fasce ad anelli Anmol sono realizzati con amore da donne che  partecipano al programma ASDT.